La prima volta che lasciai la moka per troppo tempo sul fuoco cambiò la mia vita.
Uscii di casa di fretta e senza il mio caffè e quando mi voltai velocemente per controllare che la porta fosse ben chiusa, l'odore acre del caffè bruciato mi penetrò il naso.
Buongiorno!
Era tardi, non avevo tempo di fare la fila del mattino al bancone del bar, mi accontentai di una sigaretta a stomaco vuoto.
Nel momento in cui arrivò l'autobus la sigaretta mi cadde dalle dita e di riflesso feci uno scatto indietro. Il mio naso andò a finire esattamente nella nuvoletta di puzzo di caffè troppo caldo.
E' tardi.
Per tutto il giorno fu come se un altro me stesso fatto d'aria intrisa di odore di caffè bruciato stesse aggrappato alla mia schiena.
Ovunque fossi non ero mai solo.
Iniziai a cercare puzzadicaffè.
Seduto all'ultimo posto in fondo del pullman mi voltavo di scatto, affondando per qualche attimo le narici in quell'ombra tutta mia.
Una donna dalla faccia vecchia ma piena di trucco mi si sedette accanto e sistemandosi il cappotto spinse via la mia nuvola, rimpiazzandola col suo profumo banalissimo da campioncini gratuiti. Dovetti alzarmi e cercarmi un altro posto.
Eravamo io e puzzadicaffè, stavamo cercando di capire come comunicare e nessuno doveva disturbarci.
Si fece sera, ora di tornare a casa.
Aprii la porta e puzzadicaffè era ancora li, ancora ovunque. Iniziai a sentirmi oppresso, cominciavo a pensare che la mia compagnia non gli sarebbe mai bastata.
Eravamo stati insieme tutto il giorno, era stato bello, ma adesso avevo bisogno di starmene un pò per fatti miei e lui non lo capiva.
Litigai pesantemente con puzzadicaffè, forse esagerando un pò.
Ad ogni modo non lo incontrai più.
Sbagliando si impara,
e la prima volta che lasciai la moka per troppo tempo sul fuoco imparai a portare i capelli corti.
A proposito di cani
13 anni fa
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