sabato 24 aprile 2010

Non c'è molto da dire, o da scrivere.

Hank diceva che c'è sempre qualcosa di cui scrivere. Secondo me no. Per un cazzo.

Ci sono giorni, momenti, di cui non vuoi scrivere e di cui, sopratutto, non vuoi leggere.

Non vuoi ritrovarti a leggere di quella volta in cui hai quasi stuprato una ragazza, o di quella volta in cui hai sputato in faccia al tuo amico.

Non vuoi ritrovarti a leggere di quando eri un figlio di puttana. Di quando, magari, eri te stesso.

Non vuoi leggere nient'altro che non sia tutt'altro che te stesso.

Vuoi ritrovarti a bere, a scopare, a sputare, a fare tutte quelle cose di cui non vorresti mai leggere. Solo farle e non leggerle.

Cose fatte mai scritte, cose vecchie mai più viste.

Persone sconosciute. Te stesso compreso.

Darsi la mano all'entrata per lo sconosciuto e non vedersi mai più. Quello che vuoi leggere è la vita degli altri, la vita tua vissuta dagli altri. Quello che non vuoi leggere è la tua vita.

Saluti da gentiluomo, movenze da mostro. Ricercato. Temuto. Brutta persona.

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Io non lo so, cosa ci sia dietro tutto questo.

Non so se è una sorta di porta. Se basta varcare la soglia.

Magari invece non è niente. Proprio niente. 

Benvenuti, tutti quanti. Benvenuti. Siete un branco di idioti. Benvenuti, idioti, perché ci siete cascati.

Magari è tutto quanto. Proprio tutto.

Aprire la porta e varcare finalmente la soglia, e dall'altra parte c'è tutto. Dico proprio tutto. C'è pure l'amore. E ci sono pure i dolcetti al cocco.

Io non ho più la minima idea di cosa ci sia dietro tutto questo. Ho paura che non ci sia niente.

Credo che non ci sia niente. Proprio niente.

Cammina pure, scrivi pure, suona pure. Fotti, mangia, lavora, suda, ridi, fatica, parla, stai zitto. Scrivi, non scrivere. Muori.

Proprio un bel niente.

Plausibile, si. Triste, si. Niente, proprio così.

Meno sogni, meno vita, più morte. Più niente.

Ci vediamo dall'altra parte, branco di niente.

Ci vediamo dall'altra parte e ci raccontiamo i nostri forse, che magari tutti questi anni serviranno a regalarci un pò di forse.

Ciao.