E' una questione di essere dipendenti da qualcuno o da qualcosa.
Ho bisogno di essere dipendende da qualcuno o da qualcosa, o finisco per perdermi, e già da troppo tempo la mia dipendenza sei tu.
Come fossi droga, come fossi eroina, entri nelle vene e non ti stacchi più.
Fluisci veloce, corri col sangue fino al cuore e in pochi secondi sei in tutto il mio corpo.
Pronta per restare. Venuta per restare.
La mente il contagocce, ogni parola la staffa che va giù di qualche tacca.
Non lasci segni sulla pelle, non lasci buchi nelle vene. Vai via e porti via tutto.
Il sorriso, l'idea, la voglia, la fame, il sonno. Tutto.
E il cuore brama. Batte e brama. Batte lento e aspetta la prossima dose, la prossima occasione per sentirsi più vivo. Vivo.
Ma poi è pura crisi d'astinenza. Delirium tremens.
Peggio della fame e peggio della sete. Peggio di qualunque altra cosa.
Non ci sei più e il cuore non batte. Gli occhi non si aprono. Le lenzuola non lasciano che mi tiri su.
Raccolgo i cocci e le tracce dell'ultima dose, provo a leccarle a fondo, finchè non scompaiono del tutto, ma non basta. Non basta affatto.
Ho bisogno di una vera dose di te e barcollo per le strade, sudo nel letto e vomito saliva.
Con il cervello putrefatto dall'astinenza mi cerco qualcos'altro da cui dipendere.
Rimpiazzo temporaneamente, mi do tempo.
Giorno e notte.
Notte e di nuovo giorno. Dipendo da qualcos'altro.
Ed eccomi disintossicato.
Ora sto meglio. Sono una persona normale, sono come tutti gli altri.
Parlo con le altre persone senza biascicare stronzate o annuire senza ascoltare.
Riesco a divertirmi.
E contento guardo il tramonto.
Luminoso e immenso. Mortale più di me. E dentro ci sei tu.
Ne assumo l'essenza tramite gli occhi e mi riempe le vene come facevi tu.
Mi strizza il cuore e ci soffia dentro il suo fluido, come facevi tu.
Mi si asciuga la gola, sparisce il respiro, sudano le mani.
Ora sei di nuovo qui, sono di nuovo tuo, debole e senza potere.
Finchè il buio non ti inghiottirà ancora una volta sono di nuovo io.
A proposito di cani
13 anni fa